sabato 13 aprile 2024

Pasta con le melanzane

    Quando si parla di pasta e di melanzane, il pensiero corre subito alla sublime "pasta alla norma", capolavoro della cucina siciliana, della quale si trovano, su vari siti, infinite ricette, ma non sempre si trova l'indispensabile cacio-ricotta per farla ad arte e allora che fare?

    Quello che propongo è un ripiego, ma che ripiego! Una preparazione che più golosa non si può, mentre nel contempo è di una semplicità unica, avendo, di base, ingredienti comuni come: pomodoro, melanzane, parmigiano e... provola (preferibile al fiordilatte o alla mozzrella di bufala per la sua più spiccata sapidità, nulla osta se si vuole usare un altro latticino).

Foto da "Il Mattino" di Napoli

 

 Ingredienti per 4:

  • 250 gr di paccheri o altra pasta grossa rigata o no
  • 350 gr di passata di pomodoro
  • 2 melanzane lunghe
  • 200 gr di provola (o mozzarella si bufala o fiordilatte vaccino)
  • 75 gr di parmigiano grattugiato
  • basilico qualche foglia
  • olio extravergine
  • sale

Preparazione:

  • Tagliare a cubetti le melanzane e friggerli fino a doratura. Disporre i cubetti fritti su carta assorbente, tamponare l'olio in eccesso e salare
  • In abbondante acqua bollente salata (10 gr per litro), calare la pasta e cuocerla a seconda dei tempi di cottura previsti.
  • Ne frattempo, in una padella, aggiungere la passata di pomodoro, il basilico e le melanzane e cuocere per qualche minuto.
  • Quando la pasta è cotta al dente fermo, colarala nella padella, aggiungere il parmigiano e la provola tagliata a cubetti e mantecare il tutto fino a quango la provola non risulterà bella filante. Se occorre farsi aiutare da un poco di acqua di cottura della pasta.
  • Impiattare con un giro di olio a crudo e qualche foglia di basilico.
  • Da berci un rosso non troppo strutturato, magari con le bollicine come un Gragnano DOC.

 

venerdì 12 aprile 2024

Pizza vaco 'e pressa

    Si tratta della più veloce tra le pizze, in circa 20 ninuti, cottura compresa, si mette fine alla voglia di pizza, a qualsiasi ora, basta avere a portata di mano semplici ingredienti.

Foto da Il Mattino di Napoli

    Non occorre lievitazione e rilievitazione, non servono impasti e reimpasti, niente ore  di riposo né piani di lavoro infarinati, basta una ciotola, una teglia e un forno. Vediamo come.

Ingredienti

Preparazione:

  • Prima di iniziare accendere il forno in modalità ventilato a 220 gradi. Mescolare in una ciotola la farina, l’acqua, il sale e il lievito istantaneo. Mescolare energicamente con una forchetta fino a ottenere un composto liquido omogeneo.
  • Oliare una teglia del diametro di 30 cm e poi infarinarla. Versare l’impasto nella teglia e distribuirlo in modo uniforme.
  • Aggiungere la salsa di pomodoro e procedere con la prima cottura per i primi 5 minuti nel ripiano più basso del forno e per altri 5 minuti nel ripiano centrale.
  • Aggiungere la provola o la mozzarella e le olive taggiasche e infornare per ulteriori 5 minuti o comunque finché il formaggio risulterà ben filante e i bordi assumeranno un colore dorato.
  • Quando la pizza risulta ben dorata è pronta! Servire appena sfornata aggiungendo un filo d’olio extra vergine e qualche foglia di basilico o dell’origano.
NB. prima di aggiungere il formaggio e gli altri ingredienti assicurarsi che la pizza risulti compatta. Il colore dei bordi dovrà risultare leggermente colorato e anche al di sotto la pizza dovrà risultare colorata e l’impasto compatto.

 

 



mercoledì 10 aprile 2024

Pasta alla carbonara con provolone del monaco

    L'umor nero a volte viene quando meno te lo aspetti”. E se arriva che fa? “... Mi cucino due spaghetti, alla matriciana o alla carbonara. Sono efficaci contro la malinconia... Meglio del Prozac”. Questo il rimedio contro la trastezza del filosofo e storico della filososfia Tullio Gregory, in una intervista a Repubblica.

        Piatto tipico della tradizione italiana, la pasta alla carbonara è di origine piuttosto recente. La prima pubblicazione della ricetta avvenne negli Stati Uniti nella guida illustrata dei ristoranti di un distretto di Chicago, Vittles and vice: An extraordinary guide to what’s cooking on Chicago’s Near North Side, compilata da Patricia Brontè mentre, la prima ricetta pubblicata in Italia risale ad agosto 1954 sulla rivista La Cucina italiana, che prevede tra gli ingredienti uova, pancetta, groviera, pepe e aglio.

    Nello stesso periodo si riporta che alcuni ristoranti di Roma usavano diversi salumi alternativi come prosciutto o coppa e Parmigiano; un altro resoconto del periodo, pubblicato sulla rivista statunitense Gourmet, indica che nel ristorante Tre scalini in Piazza Navona la ricetta prevede pancetta e prosciutto ma anche funghi saltati in padella e pecorino oltre alle uova sbattute.

https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/3/33/Espaguetis_carbonara.jpg
Foto da Wikipedia

    Nell'immaginario collettivo, la carbonara è una pietanza della cucina laziale. Tuttavia, diventa romano solo negli anni Novanta, come fa intendere l'autorevole Livio Jannattoni nel suo ricettario La cucina romana e del Lazio del 1991, nel capitolo dedicato ai piatti adottati dalla cucina romana dal titolo "Spaghetti alla carbonara e altre pastasciutte quasi-romane". È un dato di fatto che la carbonara non venga citata nel neppure dal Ada Boni nel suo manuale di cucina del 1930.

    Ma quando nasce, e soprattutto dove nasce, la carbonara? Si possono ventilare varie ipotesi:

    1 - 1944, nei mercati romani appare il bacon, portato dalle truppe alleate Questo spiegherebbe perché nella carbonara, a differenza di altre salse come l'amatriciana, pancetta e guanciale vengono riportati spesso come ingredienti equivalenti. 

    2 - Un piatto antesignano della carbonara compare nel 1881 nel trattato di cucina napoletana Il principe dei cuochi di Francesco Palma. La ricetta è quella dei Maccheroni con cacio ed uova, che indica il condimento della pasta con un mix di uova, formaggio Parmigiano, strutto, sale e pepe, da rapprendere sul fornello con un po’ d’acqua di cottura. Il grasso animale per insaporire, è lo strutto, che oggi è surrogato dal grasso rilasciato dal guanciale in cottura.

    3 - Non mancano le varianti abruzzesi usate dai carbonai (carbonari in romanesco) e umbre che, a partire dalla pasta cacio e uova, aggiungono varie qualità di grasso, tra quelli disponibili.

    4 - Nelle principali varianti, soprattutto di cucina internazionale, si usa sostituire il pecorino con un formaggio grana o anche utilizzarli entrambi. In alcune varianti si usa la panna, la quale rende il composto più denso e corposo (ma di conseguenza anche più pesante). Frequente anche l'aggiunta di cipolla, anche se la ricetta tradizionale non la prevede.

    Oggi quella che consideriamo tradizionale (erroneamente, perché tradizionale non è, come si vede dalla sua storia) è quella quel “solo tuorlo, guanciale e pecorino=, ma sono accettate anche varianti regionali: capocollo e canestrato in Puglia, mezzina e pecorino di Pienza in Toscana, lardo e graukase con pasta di farro in Alto Adige e così via. Infine, grazie allo sviluppo dell’industria pastaia, via libera per grandi carbonare con spaghetti, mezze maniche &co gluten free.  

    La variante che propongo suggerisce l'uso del provolone del monaco DOP grattugiato al posto del classico pecorino.

    Le dosi, per 4, sono all'incirca:

  • 320 gtammi di pasta a scelta (io preferisco lo spaghettone(
  • 250 grammo di guanciale o pancetta
  • 5 tuorli
  • 50 grammi di provolone del monaco o Auricchio piccante
  • sale
  • pepe

La preparazione è quella solita:

  • Si fa cuocere la pasta in acqua bollente con 10 gr di sale per litro di acqua
  • Mentre la pasta cuoce, si rompono le uova in una ciotola, prelevanone solo i tuorli
  • Si battono i tuorli e si aggoinge il formaggio grattugiato
  • Nel fratempo in una padella si fa roslare il guanciale a tocchetti e lo si toglie quando è croccante a piacimento.
  • Si scola la pasta al dente fermo e la si mantica nella padella per un ninuto, poi, fuori dal fuoco si aggiungono le uova e un po' d'acqua di cottura della pasta fino ad ottenere una pasta avvolta dalla crema di uova (non devono rapprendersi)
  • Si Impiatta aggiungendo tocchetti di guanciale ed altro procolone grattugiato

     Buon appetito

 

 

 



mercoledì 3 aprile 2024

Anelletti al forno alla siciliana

 

     Gli anelletti al forno sono un piatto iconico della tradizione siciliana! Non sono altro che un ricco timballo di pasta preparato nell’isola soprattutto nei giorni di festa! Questa ricetta non è riservata alle occasioni speciali unicamente per il suo sapore e la sua opulenza, ma anche perché richiede una lunga preparazione! Insomma…se stai cercando un piatto in grado di accontentare grandi e piccini e che renda memorabile un pranzo domenicale o un’altra ricorrenza importante… questa è decisamente al ricetta che fa per te!

    Che poi… se prepari una porzione abbondante… il giorno dopo te la puoi portare anche a lavoro per una pausa pranzo da re!

Testo e foto da Il Mattino di Napoli

    Gli anelletti al forno sono un’esplosione di gusto e sapore che ad ogni morso ti porta in Sicilia dove questa ricetta è gelosamente custodita da ogni famiglia e tramandata di generazione in generazione! La ricetta prevede che gli anelletti siano tuffati in un ragù di carne e piselli, arricchito da altri ingredienti come uova sode, caciocavallo, prosciutto cotto, salame ma anche verdure come le melanzane fritte (si… la dieta meglio domani!)! Nello strato finale la tradizione vuole che gli anelletti siano ricoperti da una cascata di pangrattato e parmigiano che conferirà alla pasta una crosticina super croccante!

    Al contrario di molte ricette di pasta al forno, gli anelletti al forno, non prevedono l’utilizzo della besciamella, che però talvolta viene aggiunta per rendere la pasta ancora più cremosa. Io adoro sentire il sapore distinto del ragù e per questa ragione preferisco attenermi alla ricetta originale e non utilizzarla! Pronti a scoprire come fare gli anelletti siciliani al forno? 

Ingredienti

 Preparazione

    Preparare un ragù classico di carne. Aggiungere i piselli 10 minuti prima della fine della cottura del ragù se si utilizzano piselli surgelati, 5 minuti prima se sono freschi.

    Cuocere gli anelletti in acqua bollente salata e scolarli 4 minuti prima della fine della cottura indicata sulla confezione. Aggiungere gli anelletti al ragù e girare per bene per amalgamare tutti i sapori.

    In una teglia 25×18 disporre un primo strato di anelletti (poco più della metà), poi aggiungere la provola tagliata a cubetti, una generosa spolverata di parmigiano grattugiato (circa 40 gr, lasciando circa 20gr da parte per dopo) e le uova sode tagliate.

NB. Se si desiderano aggiungere affettati come il prosciutto cotto o il salame oppure delle verdure è consigliato aggiungerli in questo step della ricetta.

    Coprire con un altro strato di anelletti, dunque livellare con il cucchiaio la superficie per compattare gli ingredienti. Concludere aggiungendo la parte restante del parmigiano grattugiato, il pan grattato e un filo d’olio evo.

    Infornare in forno ventilato preriscaldato a 180 gradi per 12 minuti. Trascorso questo tempo impostare il forno in modalità grill e cuocere per altri 5 minuti alla stessa temperatura. Quando la superficie della pasta risulterà dorata, sfornare gli anelletti, farli riposare 5 minuti e poi servire.

 

 

giovedì 28 marzo 2024

Cornetti di pasta sfoglia salati

    Facili e veloci da fare, i cornetti salati di pasta sfoglia salati sono la ricetta ideale per un aperitivo in famiglia o con gli amici! Pronti in appena 10 minuti sapranno conquistare tutti i tuoi ospiti per il loro sapore e la loro originale presentazione!  

Oltre ad essere deliziosi, i cornetti salati sono incredibilmente semplici da preparare. Basta tagliare la pasta sfoglia realizzando dei triangolini da arrotolare partendo dalla base, guarnire (se ti piacciono) la superficie dei cornetti con dei semini decorativi e poi infornare! 

Foto e testo tratto da Il Mattino di Napoli del 28 marzo

 

Ingredienti:

Preparazione:

Srotolare la pasta sfoglia e disporla sul piano di lavoro. Con una rondella taglia pizza tagliare la sfoglia a metà e poi ricavare 6 triangoli tagliando la sfoglia come nell’immagine.

Arrotolare i triangoli ottenuti partendo dalla base in modo delicato. Una volta arrotolato curvare leggermente l’estremità del cornetto per dare la classica forma a mezza luna.

NB. Oltre ai 6 triangoli ritagliati, rimarranno altri 4 triangolini esterni più piccoli, unirli in modo tale da creare altri 2 triangoli della giusta dimensione da arrotolare.

Spennellare i cornetti con l’albume e cospargerli di semi. L’albume fungerà da collante e non farà cadere i semi dai cornetti.

Infornare in forno preriscaldato a 180° in modalità ventilato per circa 10 minuti, i cornetti dovranno risultare ben dorati da tutti i lati. Nel frattempo preparare il formaggio spalmabile aromatizzato, mescolando in una ciotolina il formaggio con un pizzico di sale, un filo d’olio e il prezzemolo tritato in modo finissimo.

Una volta pronti, aprire i cornetti a metà e aggiungere prima il formaggio spalmabile aromatizzato al prezzemolo e poi un pezzo di salmone. Disporre i cornetti su un tagliere o un piatto da portata e servire.

 

mercoledì 27 marzo 2024

Uova alla contadina

     Sono il salvacena perfetto per quanto tornate a casa tardi dal lavoro con zero voglia di cucinare e allo stesso tempo tanta fame, ma anche un’idea carina per i pranzi con gli amici dell’ultimo minuto Le uova alla contadina sono un secondo piatto vegetariano, sano, economico, velocissimo da preparare e tipico della cucina casalinga.

Testo e foto da Il Mattino di Napoli del 27 marzo 2024

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    Ingredienti per quattro porzioni

Preparazione 

    Versare in una pirofila la salsa di pomodoro (precedentemente cotta in padella con un pezzetto di sedano, uno di carota e uno di cipolla) e condirla con un giro d’olio e un pizzico di sale.

    Unire uno spicchio d’aglio e le uova.

    Completare con la scamorza tagliata a cubetti. Coprire la teglia con un foglio di carta stagnola e cuocere in forno (già caldo) a 180 gradi per 15 minuti. Poi rimuovere la carta argentata e proseguire la cottura per 10 minuti circa.

    Sfornare le uova alla contadina e servirle con delle fette di pane fresco o tostato.

Nota
    Per rendere il piatto ancora più gustoso e saporito, potete completare le uova, prima di infornarle, con una bella spolverata di parmigiano grattugiato

 

 

 

 

domenica 27 ottobre 2019

Linguine al baccalà

Somma Vesuviana, si sa, è uno dei più grandi spacci d'Europa per quanto riguarda baccalà e stoccafisso.
Alle innumerevoli strutture di "trattamento" di queste splendide specialità, fanno eco innumerevoli templi per la degustazione di tali tesori del mare.
Qui il merluzzo del Nord-Atlantico è servito in mille maniere e altre migliaia seguiranno nel tempo perchè questo meraviglioso pesce, dalle caratteristiche nutrizionali uniche, è estremamente duttile e buonissimo comunque lo si faccia, dalle preparazioni in carpaccio a quelle in forno.
Qui voglio presentare una ricetta, squisita e semplicissima, suggerita dalla Tenuta Vannulo di Capaccio Scalo, nel Salernitano, nota soprattutto per l'eccezionale Mozzarella di bufala che produce nella zona.
Tenuta Vannulo - Linguine al baccalà (da Luciano Pignataro)

Piatto semplice e veloce, quindi adatto ai nostri tempi, ma soprattutto squisito. Andiamo a fare la spesa per le classiche quattro persone:
  • 400 gr baccalà ammollato e diliscato
  • 300 gr linguine rugose di Gragnano
  • 250 gr pomodori pelati Sanmarzano
  • 50 gr olive nere di Gaeta snocciolate
  • 20 gr capperi dissalati (!)
  • 1 gambo di sedano
  • 1 spicchio di aglio
  • 1 pizzico di origano
  • 1 punta di peperoncino piccante
  • 1 ciuffo di prezzemolo
  • 40-50 cc di olio extravergine di oliva (quanto basta)
  • sale e pepe macinato
Kcal per porzione: 480
All'opera:
  1. Mentre bolle l'acqua per la pasta, mettere in una padella l'olio extra vergine di oliva e l'aglio tritato e lasciare soffriggere lentamente senza far bruciare l'aglio (appena biondo).
  2. Aggiungere il baccalà spezzettato
  3. Aggiungere i pomodori, un poco di sale, i capperi tritati, le olive spezzettate, il sedano tritato, l'origano e il peperoncino
  4. Lasciare insaporire per qualche minuto, poi abbassare la fiamma in attesa della cottura della pasta
  5. Levare la pasta al dente fermo, aggiugerla alla padella e alzare il fuoco aggiungendo se occorre un po' di acqua di cottura
  6. Servire con una spolverata di prezzemolo ed una macinata di pepe
Da bere niente vini rossi corposi o strutturati, di rigore berrei Piedirosso dei Campi Flegrei